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Maria Montessori - La Nouvelle Femme: L'emancipazione femminile dietro la rivoluzione pedagogica - Pop Corn Club
sabato, Aprile 19, 2025

Maria Montessori – La Nouvelle Femme: L’emancipazione femminile dietro la rivoluzione pedagogica

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La regista Léa Todorov sceglie un tema sensibile e profondo per la sua prima pellicola Maria Montessori – La Nouvelle Femme, nelle sale italiane dal 26 settembre, con protagonista Jasmine Trinca.

Si parla degli studi della dottoressa e pedagoga Maria Montessori nello sviluppo delle capacità cognitive dei bambini neuroatipici, che nel secolo scorso venivano appellati come “deficienti” o “idioti”. Noi italiani che di Maria Montessori abbiamo la grande interpretazione di Paola Cortellesi del 2007, siamo affascinati e in competizione, quella sana, con la Montessori di Jasmine Trinca.
La scelta del tema da parte di Todorov non è casuale; la figlia della regista Sofia, è una bambina neuroatipica, a cui è dedicato il film. Così come Todorov lega a doppio filo la sua carriera professionale con quella familiare, lo stesso è per Maria Montessori, la cui vita privata e i suoi ideali influenzarono non poco la sua ricerca.

Maria Montessori – La Nouvelle Femme

Parigi 1900. Lili d’Alengy (Leïla Bekhti), personaggio di finzione per questa narrazione, è una cortigiana francese con una figlia “idiota”, Tina. Lili decide di partire per Roma per abbandonare la figlia mai riconosciuta in un istituto pedagogico guidato dallo psichiatra Giuseppe Montesanto e dalla dottoressa Maria Montessori (Jasmine Trinca). Maria, la prima donna ad entrare in un’aula di medicina a Roma, ha avuto un corso di studi travagliato e lungo a causa della sua condizione: essere una donna. Una donna “così bella e garbata, ma con la forza di un uomo” si è fatta spazio e ha continuato a farselo in una società impregnata di patriarcato fin dalle sue radici. In questo istituto cerca, con pazienza e amore, di aiutare bambini neuroatipici ad inserirsi nella società nonostante le loro difficoltà e a “normalizzare le scimmie ammaestrate”. Il tempo speso nella ricerca e nella cura dei bambini dell’istituto la porta a trascorrere sempre meno tempo con suo figlio Mario, nascosto in campagna, avuto dalla relazione amorosa con il suo collega Montesanto. Non potendo riconoscere suo figlio da nubile e non volendo sposare Giuseppe per non cedersi come una proprietà, è costretta a nascondere una parte di sé stessa in nome di ciò in cui crede e del progresso. La vita della pedagoga cambia quando all’istituto arriva Tina, la figlia della cortigiana. La sensibilità della piccola francese rompe lo schermo così come il cuore di pietra della madre, Lili. Infatti, Tina sarà la chiave di unione tra due donne completamente diverse, che finiranno per aiutarsi l’un l’altra. Laddove Maria non può essere insieme dottoressa e madre, ne nasce un’altra che impara ad esserlo con sua figlia e per sua figlia.

La maternità diventerà padrona del mondo, struttura stessa gerarchica dell’umanità.

L’emancipazione dietro il metodo

Il fil rouge del metodo Montessori è la stessa Montessori. Maria ha dovuto portare una croce, rinunciare alla maternità per andare in guerra in nome dei diritti del bambino, quando ella stessa ha sempre creduto che la maternità diventerà padrona del mondo, struttura stessa gerarchica dell’umanità. Ha lottato per studiare con l’appoggio della madre e il dispiacere del padre; ha lottato per studiare in un’aula di Medicina piena di uomini; ha lottato per far sentire la sua voce nella ricerca; ha lottato per la sua indipendenza, che non ha barattato per un matrimonio felice. La sua persona, le sue battaglie e i suoi ideali sull’emancipazione femminile la rendono “La Nouvelle Femme” del 1900, epoca in cui era uno scandalo avere un figlio al di fuori del matrimonio o essere una madre single e per di più affermata in carriera.
Maria Montessori apre una strada in Italia, come fece prima di lei Lidia Pöet per la giurisprudenza, quella di cercare la propria voce, non sottrarsi alla vita né farsi schiacciare dall’uomo e dal suo potere. Questa donna rivoluzionaria ha rinunciato alla propria vita privata in nome di un bene superiore.

Bisogna conquistare con la conoscenza, perché è questa la vera ricchezza.

Il metodo Montessori

L’urgenza didattica della regista si consuma nel metodo Montessori. In che cosa consiste? La dottoressa, specializzata in neuropsichiatria infantile, ha basato il metodo sulla pedagogia scientifica. Infatti, fino ad allora, gli studi sui bambini erano condotti con metodi dal punto di vista di un adulto. Molte idee del metodo Montessori, come l’uso di arredamento di dimensioni adeguate (tutto “a misura di bambino”), oggi sono integrate nell’educazione di tutte le scuole dell’infanzia, e per questo appaiono oggi banali, anche se all’epoca erano rivoluzionarie. Certi altri stili e metodi educativi, invece, risultano ancora oggi tipici esclusivamente del metodo Montessori; ne è un esempio il divieto di dare voti al bambino o giudicarlo in alcun modo. Ognuno ha stimoli diversi per apprendere la realtà esterna; la bravura di Montessori è stata nel capirlo e farlo diventare un metodo: il metodo Montessori.

Jasmine Trinca e il peso sociale

L’attrice che interpreta Maria Montessori, Jasmine Trinca, prende tutto il peso dell’opera e del messaggio didascalico sulle sue spalle, accompagnata da una fotografia delicata, a lume di candela e con luce naturale. Con questo ruolo conferma il suo impegno come attrice, contribuendo al dibattito su tematiche sociali e politiche delicate e poco discusse. Una scelta perfetta e in armonia con il personaggio rappresentato.
La differenza rispetto al film del 2007 con Paola Cortellesi è sostanzialmente storica. Quest’ultimo, infatti, si concentra su più spezzoni della vita privata della dottoressa: dai suoi studi, all’istituto, fino alla rinuncia del figlio e al riconoscimento di quest’ultimo in età adolescenziale. Nel film di Todorov l’attenzione è concentrata sui bambini, che inizialmente hanno spaventato la regista, come lei stessa ha confessato, per il fatto di non sapere come girare le scene con bambini con bisogni speciali.
Considerato l’alto valore storico, sociale e pedagogico, non sorprende il fine didattico e didascalico del film. Una pellicola che lacera l’anima, soprattutto per l’interpretazione sorprendente di questi bambini, che hanno costruito insieme alla regista, come Tina, il loro ruolo nel film passo dopo passo.


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Valeria Lanza
Valeria Lanza
Nata sotto il segno del Capricorno con l'intensità di Jared Leto e la profondità di Tolkien, ascendente in Brad Pitt e l'energia travolgente di Churchill, con una Luna che fonde la sensibilità di Virginia Woolf con il fascino di Margot Robbie.

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