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Cinque film da non perdere su Raiplay - Pop Corn Club
sabato, Aprile 19, 2025

Cinque film da non perdere su Raiplay

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Se lo scrolling infinito vi lascia spesso insoddisfatti e indecisi su cosa guardare, non preoccupatevi. Noi italiani abbiamo la fortuna di avere a disposizione un vero e proprio scrigno di tesori cinematografici: RaiPlay (per di più gratuito, dato che il canone è già incluso nella bolletta). La piattaforma offre un affascinante catalogo ricco di titoli e generi, che spaziano dal patrimonio italiano a quello internazionale a partire dagli anni quaranta.

Ecco cinque titoli in cui ci auguriamo che vi imbattiate su Raiplay:

IL BAGNO TURCO- HAMAM di Ferzan Özpetek (1997)

Nel debutto cinematografico di Ferzan Özpetek, l’autore ci conduce nella storia di Francesco (Alessandro Gassman), un uomo che, dopo aver intrapreso un viaggio in quella che è l’unica terra al mondo situata tra due continenti, si trova costretto a mettere in discussione gran parte della sua esistenza. Il confine geografico e l’atmosfera che oscilla costantemente tra Oriente e Occidente spingono lo spettatore a rinunciare a guardare le cose attraverso un’unica soluzione ma ad abbracciare le possibilità, riflettendo il modo in cui Özpetek ci invita a osservare il mondo: non attraverso un’unica prospettiva, ma attraverso molteplici punti di vista.

Con questa pellicola, disponibile su Raiplay, Ferzan pianta i semi che, nel corso del tempo, germoglieranno e diventeranno “le fate ignoranti” che tanto amiamo oggi.

DOGMAN di Matteo Garrone (2018)

Nella periferia di Roma, Marcello, un uomo dalla corporatura esile e dal carattere mite, lavora come toelettatore per cani. La sua vita semplice è dominata dall’amore per Alida, sua figlia. Pur essendo privo di grandi ambizioni personali, Marcello è totalmente dedicato a proteggere Alida e a garantirle una vita migliore, ricorrendo a mezzi che, sebbene non sempre convenzionali o completamente legali, sono guidati dall’amore paterno.
A perturbare questo equilibrio è Simone, un ex pugile che incarna tutto ciò che Marcello non è. Per i suoi interessi personali, Simone sfrutta la vulnerabilità del protagonista, minando completamente la sua essenza.

Garrone si muove tra i luoghi bruti della periferia e l’atmosfera cupa raccontandoli con una palette di colori altrettanto buia, evidenziando l’impossibilità di aspirare a una vita migliore. Il filo conduttore è: proteggere Alida, nutrire Alida, amare Alida.

THE QUIET GIRL di Colm Bairéad (2022)

Conosciamo molte storie di vite difficili, famiglie disfunzionali, padri fragili e madri assenti. “The Quiet Girl” offre invece una narrazione intrisa di cura e attenzione, ma quando si è affamati, il sapore della cura può essere ancor più intenso del cibo stesso. Una ragazza di nove anni viene mandata nella campagna rurale dell’Irlanda del 1981, dove ad accoglierla saranno due anziani le cui vite paiono a prima vista, scolorite dal tempo. La coppia vive in un luogo ordinato che rievoca un’atmosfera sospesa, dove ogni oggetto sembra raccontare una storia di giorni passati e dolori dimenticati. La bambina, inizialmente timorosa e spaesata, è costretta ad adattarsi a un ritmo di vita che non conosce, ma è proprio in questa lentezza che con delicatezza, quasi senza far rumore, la coppia inizia a prendersi cura di lei, offrendo piccoli gesti di gentilezza che, giorno dopo giorno, riusciranno in un’operazione speciale: conquistare la sua fiducia.

Colm Bairéad compie un racconto potente, basato sull’istruzione all’amore.

AL DI LÀ DELLE MONTAGNE di 山河故人 (Shānhé gùrén – 2015)

Sullo sfondo di una Cina in rapida trasformazione, plasmata dalle forze tumultuose del capitalismo, si snoda la storia di Tao, una donna la cui vita ci viene rivelata in tre atti.
La incontriamo per la prima volta, un periodo, in cui Tao si trova di fronte a una scelta che segnerà il resto della sua esistenza e porterà con sé conseguenze profonde. La ritroviamo poi negli anni maturi, nel ruolo di madre, segnata dalle sfide e dalle responsabilità. Seguirà poi un momento di forte distanza tra lei e suo figlio, il quale ha ormai dimenticato il cinese e con cui il divario non è più solamente geografico ma emotivo. Questo film è un costante addio che non viene mai pronunciato, ma che si sente nel cuore, nella solitudine che avvolge Tao, lasciandola a riflettere su ciò che è andato perso per sempre.

La vita di Tao diventa lo specchio di un paese che cambia, ma anche di una donna che lotta per mantenere un legame con ciò che una volta era, mentre tutto intorno a lei si dissolve nel vento del progresso. Disponibile su Raiplay.

Europa ’51 di Roberto Rossellini (1952)

Nel suo ultimo libro intitolato “Incendio,” Cecilia Sala racconta la storia di tre paesi: Ucraina, Iran e Afghanistan, attraverso le vite di giovani le cui esistenze sono state sovvertite dagli schemi di un mondo cosi crudele. La Sala narra la storia di una giovane donna ucraina che, nonostante avesse la possibilità di fuggire grazie alla conoscenza dell’inglese, al suo lavoro da ex-modella e ad una via di fuga certa, ha scelto di diventare soldato durante il conflitto; mettendo il suo senso di appartenenza all’Ucraina al di sopra di tutto.

Nel 1952, Roberto Rossellini veste Irene Girard, interpretata da Ingrid Bergman, di responsabilità e di una profonda scoperta di sé, delle cose veramente importanti come l’umanità. Europa ’51 è un viaggio interiore che trova il suo equilibrio nei fatti: la cura del prossimo e, al contempo, la totale sovversione del proprio io, durante uno dei momenti di maggiore bisogno dell’umanità. Disponibile su Raiplay.

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