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Glory Hole, un buco nero che ingoia e sputa l'anima dei protagonisti - Pop Corn Club
sabato, Aprile 19, 2025

Glory Hole, un buco nero che ingoia e sputa l’anima dei protagonisti

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Da oggi al cinema trovate “Glory Hole”, l’opera prima di Romano Montesarchio con protagonista Francesco Di Leva che nel film interpreta Silvestro, un colletto bianco della camorra che si innamora di Alba (Mariacarla Casillo), figlia del boss per cui lavora (interpretato dal compianto Gaetano Di Vaio).

Un amore tormentato, pericoloso, che spinge Silvestro ad un gesto folle, che lo costringerà a vivere rintanato in un bunker sotterraneo tra i suoi tormenti, polvere, ricordi, allucinazione e disordine. In questo film non ci sono colpe e colpevoli in senso stretto, non ci sono spari, non ci sono lotte di supremazia, c’è un uomo che lotta contro il suo acerrimo nemico: sé stesso, dal quale è impossibile fuggire.


“Alla fine a tutti manca qualcosa, il problema è capire cosa”


Personaggi “Kafkiani”

Un’angoscia e un’insoddisfazione costante che si allargano e si stringono, così come le inquadrature, fondamentali per generare un senso di claustrofobia nello spettatore, portandolo nella stessa realtà di Silvestro, interpretato da un Di Leva che offre una prova d’attore straordinaria fatta di sguardi, silenzi, ma soprattutto di empatia, con la quale riesce a rendere umano fino all’inverosimile un personaggio tutt’altro che positivo, oseremmo dire “Kafkiano”: un uomo sicuro, ambizioso e sfacciato nei sogni, che diventa fragile e oppresso tra ricordi e frustrazioni.

Realtà e finzione

Realtà e finzione si riflettono come in uno specchio che rende vulnerabile il protagonista e spinge lo spettatore a chiedersi costantemente dove finisca la finzione e inizi la realtà (e viceversa). Una fotografia che esalta minuziosamente ogni dettaglio emotivo e scenico.

Completano il cast Mario Pirello e Roberto De Francesco che affiancano, seppur in maniera diversa, il protagonista, nel suo percorso di redenzione, posizionandosi metaforicamente sulle sue spalle, pronti a portarlo all’esasperazione, o alla salvezza.

Il buco nero

L’opera prima di finzione di Romano Montesarchio è un buco nero che ingoia e sputa l’anima dei suoi protagonisti. Un film coraggioso che, finalmente, indaga sugli aspetti più intimi e profondi di un tipico criminale, che non è mai solo un numero.


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