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Challengers, il grande slam di Luca Guadagnino si gioca in tre
domenica, Aprile 20, 2025

Challengers, il grande slam di Luca Guadagnino si gioca in tre

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Il nuovo film di Luca Guadagnino è disponibile dal 24 Aprile nelle sale italiane. Challengers mette in scena un nuovo tipo di amore, diverso da quello malato di Bones and All: un amore che diventa ossessione fino a distruggerti e il cui epicentro si trova nel tennis.

La Trama

Il tennis solitamente si gioca in due o quattro, ma Luca Guadagnino ha deciso di darci un’interpretazione del tennis tutta sua. Il gioco si apre con Patrick (Josh O’ Connor) e Art (Mike Faist) che si sfidano al Challengers Tour e tra gli spalti seduta come spettatrice l’ex tennista Taisha Duncan (Zendaya), ora allenatrice e moglie di Art. La partita che si sta giocando emette intense vibrazioni nell’aria, che non sono solo quelle delle corde tese delle racchette da tennis, ma ben altre, che hanno a che vedere con qualcosa che esiste fuori dal campo e da molto tempo.
Così tra colpi di racchetta, sudore, rovesci e flashback si ricuce la storia dei tre protagonisti che ha radici ben lontane.
Siamo negli anni dell’adolescenza Patrick e Art sono amici per la pelle e frequentano una prestigiosa accademia di tennis. E’ la notte prima degli US Open giovanili, sfida che li vedrà uno contro l’altro. E’ l’ultimo game e questo non decreterà solo il vincitore della competizione, ma anche di qualcos’altro: il vincitore degli juniores avrà una chance con lei. Gli amici infatti, non solo condividono la passione per il tennis, ma anche l’ossessione per una ragazza, Taisha Duncan, astro nascente del tennis. La notte prima del match tutto cambia e il rapporto dei due amici arriva ad un punto cruciale. Con la partecipazione della burattinaia Taisha, tra i tre si consuma un ménage à trois che decreterà l’inizio di un gioco pericoloso. Amore, potere, desiderio e ossessione sono i sentimenti che il regista riesce a imprimere nelle nostre menti grazie alla sua macchina da presa e ai suoi primi piani.

Il gioco a tre

Un triangolo isoscele ai cui vertici troviamo tre protagonisti, l’uno differente dall’altro. Due uomini e una donna, la quale detiene il potere sugli altri due. Taisha forte, energica, manipolatrice mette insieme un gioco pericoloso per soddisfare la sua curiosità e vedere del buon cazzo di tennis.

Il tennis è una relazione. Era questo con Anna Muller per quei 15 secondi che abbiamo giocato oggi, come se ci fossimo innamorate o come se non esistessimo. Siamo andate in un posto bellissimo insieme

Il match della vita di Taisha è con i due amici, che sono il giorno e la notte. Art, è intenzionato ad andare al college e pende dalle labbra della tennista, pronto a raccogliere le briciole di Patrick. Quest’ultimo invece, è già pronto a giocare la vita da professionista, ma non ha mai fatto sul serio perché non è un vero tennista, ha lo stesso servizio da 15 anni.

I colpi della pallina scandiscono le vite di ognuno e ritrovano sempre il modo di incrociarsi o scontrarsi. Invidia, rabbia, rancore sono il sostrato di questo triangolo che muta in continuazione a seconda degli eventi, dei luoghi e degli anni.
Taisha introietta la sua carriera sfumata in Art, che non lo vede come suo marito, ma solo come uno strumento per arrivare alla vittoria. Bisogna vincere, perché vincere è potere e non è ammesso perdere. Art è stanco, vorrebbe solo essere amato e fare il padre. E’ un uomo superbo, ma ha paura più di sua moglie che di perdere.

Dimmi che mi guarderai allo stesso modo anche se non lo batto

Patrick è il talento naturale su cui Taisha ha sempre puntato, prima esplicitamente e poi inconsciamente. Sa che può battere Art ad occhi chiusi, ma sa anche che non può domarlo in eterno. 

Io non sono un membro del fanclub, non una cazzo di groupie o un tuo allievo. Io sono un tuo pari


Il Wimbledon del regista

Guadagnino sfrutta la parabola del tennis per raccontarci di un amore che trascende il tempo e logora l’anima. Il tennis viene rappresentato come uno sport estenuante e competitivo, in cui nulla è importante al di fuori della vittoria. L’amore è sinonimo di debolezza e l’amicizia pure. Ogni goccia di sudore, ogni rintocco di pallina ci sincronizza sul tempo dei protagonisti di Challengers. Un tempo senza fine, in cui triangolo è in continuo riallineamento fino a trovare la sua conclusione nel match point finale. Lì tra gli spalti con Taisha, ci siamo anche noi. Ci sentiamo come la spietata tennista: non sappiamo per chi tifare. I nostri occhi rimbalzano ora da un lato e ora all’altro del campo a ritmo dei colpi secchi e incalzanti delle racchette in tensione per il punto finale. A prescindere dal risultato, grideremo Evviva, perché resterà uno degli spettacoli più belli di tennis che potessimo guardare.

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Valeria Lanza
Valeria Lanza
Nata sotto il segno del Capricorno con l'intensità di Jared Leto e la profondità di Tolkien, ascendente in Brad Pitt e l'energia travolgente di Churchill, con una Luna che fonde la sensibilità di Virginia Woolf con il fascino di Margot Robbie.

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