Il 3 ottobre si è tenuta la conferenza stampa che ha introdotto la nuova serie Sky Original, HANNO UCCISO L’UOMO RAGNO – la leggendaria storia degli 883. Un prodotto che si sviluppa in otto puntate e che dall’11 ottobre sarà in onda su Sky e in streaming solo su NOW; prodotta da Sky Studios e Groenlandia e diretta da Sydney Sibilia, Alice Filippi e Francesco Ebbasta; scritta da Francesco Agostini, Chiara Laudani, Giorgio Nerone e Sydney Sibilia.
Cosa aspettarsi dalla serie
Una storia di provincia, di sogni e di coraggio, esattamente quella di due ragazzi di Pavia, che in pochi anni diedero vita a una delle band più amate e iconiche della storia della musica italiana.
La serie si propone come una dramedy ritmata e brillante che vede protagonisti Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli (Il filo invisibile, Gli sdraiati, Vostro Onore) nei panni, rispettivamente, di Max Pezzali e Mauro Repetto, capaci di dar vita da giovanissimi, negli anni ’90, a un progetto diventato in pochi anni un vero e proprio fenomeno generazionale di portata nazionale.
Un vero e proprio coming-of-age che racconta la genesi di alcune delle canzoni più famose degli 883, duo che contro ogni aspettativa ha cambiato la musica italiana sorprendendo tutti, in primis gli stessi Max e Mauro, ormai icone in grado di far cantare ed emozionare intere generazioni di fan.
Sydney Sibilia torna alla regia della sua prima serie, ed è da lui scritta con Francesco Agostini, Chiara Laudani e Giorgio Nerone. Completano il team di regia Alice Filippi (Sul più bello, SIC) e Francesco Ebbasta (Addio fottuti musi verdi, Generazione 56k).
La serie andrà tutti i venerdì in prima serata su Sky Serie (oltre a essere ovviamente disponibile on demand – anche in 4K HDR).
Hanno ucciso l’uomo ragno
Pavia, fine anni Ottanta. Max ama i fumetti e la musica americana, è un anticonformista in una città dove non c’è nulla a cui ribellarsi. In più, dopo aver trascurato il liceo per seguire nuove amicizie e serate punk, arriva inevitabilmente la bocciatura.
Questo fallimento si rivela in realtà una nuova, fatale opportunità: nel liceo dove si trasferisce ha un nuovo compagno di banco, Mauro; la musica rende Max e Mauro inseparabili. Grazie alla forza trascinante di Mauro, Max abbraccia il suo talento e insieme a lui compone le prime canzoni che verranno prodotte da Claudio Cecchetto. Ma quando il successo li travolgerà, Max e Mauro, così diversi, riusciranno a rimanere uniti?
Note di regia e i memorabili anni ‘90
Sydney Sibilia: “Quando abbiamo cominciato ad avvicinarci alla serie abbiamo capito fin da subito che il cuore della narrazione era tutto nei testi delle canzoni, tutto l’immaginario, la provincia, la voglia di riscatto e la paura di non farcela, era tutto già lì. E man mano che approfondivamo gli eventi ci rendevamo sempre più conto che la storia di quei due ragazzi in pratica era anche la nostra. La serie Hanno Ucciso L’uomo Ragno racconta la storia di due compagni di banco, di due amici che sono amici come lo si può essere solo a quell’età, che, ribellandosi a un destino che sembra condannarli a una vita ordinaria, diventano due cantanti famosissimi. Nonostante l’estrema fama, Max e Mauro non erano esattamente considerati due pop star e, anche se le canzoni erano cantate da tutta Italia, nessuno sapeva con precisione chi fossero gli 883”.
Francesco Ebbasta: “Hanno ucciso l’uomo ragno non è “la serie degli 883”. Non è la serie per tutti quelli che come me sono cresciuti con le loro canzoni nei walkman, e che si emozioneranno a vederle suonare per la prima volta su schermo. No, non è la serie di Cisco, di non me la menare, la jolly blu, e nemmeno di Come mai. O almeno, non è solo questo. Perché questa è prima di tutto una storia sulla provincia italiana, su come conoscere una persona giusta possa aiutarti a scoprire chi sei davvero, nonostante chi volessi essere – ci avresti giurato – lo sapevi già da bambino. E’ una storia sull’amicizia. Ma soprattutto su come dal posto in cui nasci forse non riuscirai a scapparci mai del tutto. E in qualche modo quel posto te lo porterai dentro per sempre, pure quando ti troverai a cantare davanti a cinquantamila persone”.
Alice Filippi: “Attraverso il racconto di Max e Mauro abbiamo voluto non solo raccontare la nostra generazione degli anni ’90, ma anche i ragazzi di oggi. Perché questa è una storia che parla di tutti. Una storia di amicizia, di sogni, di difficoltà, di illusioni, di non mollare mai ma crederci fino in fondo. Ci farà sorridere ma anche commuovere ed emozionare. La scelta degli attori protagonisti è stata difficile, non eravamo alla ricerca di due sosia ma di giovani talenti in grado di rubare l’anima a Max e Mauro, di coglierne l’essenza. Elia Nuzzolo e Matteo Giuggioli sono stati un colpo di fulmine, perfetti nel ruolo e nella tecnica, insieme a loro abbiamo studiato ogni dettaglio, il modo di parlare, le espressioni, la gestualità, la camminata, sono stati straordinari e più andavamo avanti nelle riprese più mi sembrava di essere insieme ai veri Max e Mauro del passato”.
“Hanno ucciso l’uomo ragno chi sia stato non si sa”… e una serie per raccontarlo
Nella serie Sibilia narrerà di Max e Mauro e il loro bisogno di raccontarsi e di raccontare tutto quello che li circondava. Hanno Ucciso L’uomo Ragno è una storia di provincia che, dai ristretti confini della sfiga, si allarga per raccontare il vissuto di tutti quelli che, almeno una volta nella vita, hanno avuto un sogno.
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