Un passato torbido, oscuro quello di Joker, esattamente come quello di Batman, due facce della stessa medaglia che richiamano in uno il tormento dell’altro per poter esistere agli occhi del mondo.
Joker con la sua perversione incontrollata rappresenta il perfetto emblema dell’antagonista che negli anni abbiamo imparato a conoscere.
Intelligente, brillante, buio, sadico, manipolatore abile, contorto e folle, così appare il suo personaggio, un egocentrico malvagio ed efferato, in grado di sedurre anche le menti più stabili ed equilibrate, come la sua psichiatra Harley Quinn.
Amante delle burle, del gioco pericolosissimo del mantenersi costantemente in bilico tra la vita e la morte, insomma un perfetto prototipo di cattivo che riesce ad ammaliare inspiegabilmente.
Il punto in comune delle diverse versioni di Joker
Sono svariate le versioni di Joker che ci sono state proposte negli anni e dai vari registi: uno schizofrenico, psicopatico, creato per disseminare caos e stravolgere gli schemi, realizzato per interrompere la logica consuetudinaria della società, basata sull’ordine, sulla Legge e sulla miserabilità corruttibile dell’uomo.
Joker è l’antieroe, è l’antidivo, l’antagonista necessario per far emergere il buono, ma assomigliandogli nelle ferite insanabili dell’infanzia. Se Batman è il bene, Joker è il male, ma forgiati entrambi dal denominatore comune del bambino che richiede, urlando, solamente di essere visto.
Joker nel cinema, Jack Nicholson il clown macchiettista
E’ il 1989 e nelle sale di tutto il mondo esce l’anticipatissimo Batman, diretto da Tim Burton e con Michael Keaton nel ruolo titolare, mentre a interpretare il malvagio Joker c’è il memorabile Jack Nicholson
“Jack è morto, amico mio. Ora puoi chiamarmi… Joker!”
Il Joker di Nicholson si presenta come versione del clown criminale che ha l’unico intento di intrattenere. Villain è folle, totalmente pazzo e privo di morale e moralismo. È un Joker che mostra la sua natura ambivalente e cattiva, ancor prima di indossare la maschera, un sadico omicida sia nella persona che nel personaggio.
Nelle varie evoluzioni dell’antagonista ciò che permane negli anni è l’aurea buffonesca e macchiettista del Joker, definendo e strutturando in modo inscalfibile una delle versioni più amate dal pubblico.
Heath Ledger, l’antieroe anarchico del caos
Tra le più affascinanti ed elaborate, si annovera la versione del Joker offerto dall’indimenticabile interpretazione di Heath Ledger.
20 anni dopo, il cattivo assoluto riappare nel celebrato The Dark Knight di Christopher Nolan.
Qui, l’antagonista nelle mani di Nolan, diventa la parte più disagiata e preoccupante della società. Le parole d’ordine di questa versione cupa e macabra sono anarchia, caos, terrore, violenza e crimine. Non c’è salvezza e redenzione per il Joker di Ledger. Una mente schizofrenica mossa dall’esclusiva voglia ossessiva di diffondere il caos senza alcun tipo di torna conto.
Una psicologia inquietante, geniale restituita da un volto pieno di cicatrici, trucco sbavato e tinta verde sui capelli.
Ad oggi il Joker di Nolan si mostra senza ombra di dubbio come il personaggio antagonista più terrificante, sconvolgente e cupo di sempre.
Arthur Fleck, il Joker di Joaquin Phoenix
Il Joker di Phoenix è la versione più compassionevole mai realizzata prima di all’ora.
Una vittima mascherata da cattivo, e che rifugge i mostri del passato in una risata compulsiva.
Arthur infatti è emarginato per via della sua malattia mentale, a questo si aggiungono gli abusi in infanzia, e il licenziamento dal lavoro. Ciò che istiga l’uomo alla trasformazione in Joker è il desiderio, paradossalmente tenero, di commiserazione, comprensione e accettazione.
Arthur rappresenta la vittima e il carnefice al contempo, per il quale è difficile provare rabbia e disdegno. La sensazione che coinvolge il pubblico è un’atipica immedesimazione nel male necessario, che prepara la via verso il bene assoluto. Una sorta di denuncia sociale volta a dare luce anche alla parte più difficile e complicata della società, ahimè troppe volte dimenticata. Joker di Phoenix rimane uno dei personaggi più tragici e reali, grazie ad una recitazione attenta, ricca ed accurata dell’attore premio Oscar.
Probabilmente la versione diretta da Todd Philips è quella che meno ricorda il cattivo dai capelli verdi e cerone bianco in viso. È Joker nel nome, ma non nell’anima.
Per quanto la sua caratterizzazione cerchi di voler assomigliare il più possibile al male, ciò che si intravede in Arthur è inverosimilmente qualcosa di tragicamente buono e giusto.
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