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Scatena polemiche e dubbi la docuserie su Yara Gambirasio su Netflix - Pop Corn Club
sabato, Aprile 19, 2025

Scatena polemiche e dubbi la docuserie su Yara Gambirasio su Netflix

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Netflix ha deciso di raccontare sotto forma di documentario uno dei casi di cronaca nera che più ha afflitto e sconvolto l’Italia degli ultimi 20 anni, il caso di Yara Gambirasio. L’idea è di Gianluca Neri che ha sviluppato e diretto la docuserie in 5 puntate Il caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio con un lavoro di documentazione iniziato già dal 2017 analizzando oltre 60mila pagine, centinaia di gigabyte di immagini, audio e video dei documenti dell’inchiesta. 

La trama si sviluppa su due linee temporali, riportando contemporaneamente due punti di vista: il primo è quello della famiglia della vittima, Gambirasio, e il secondo della persona condannata per il reato, Massimo Bossetti.

Yara Gambirasio

Nel novembre 2010, la tranquilla cittadina di Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo, Italia, fu scossa dalla misteriosa scomparsa di Yara Gambirasio, una tredicenne appassionata di ginnastica ritmica. Yara era uscita di casa per portare uno stereo rotto alla sua insegnante di palestra, ma non fece mai ritorno. La sua famiglia e la comunità intera furono sconvolte, e le ricerche si intensificarono.Tre mesi dopo, il 26 febbraio 2011, il corpo di Yara fu trovato in un terreno incolto a Chignolo d’Isola, a circa 10 chilometri dalla palestra. Era stata uccisa sul posto con coltellate, e il freddo aveva contribuito alla sua morte. L’intera nazione seguì con angoscia gli sviluppi dell’indagine.L’indagine sulla morte di Yara divenne una delle più complesse nella storia giudiziaria italiana. Furono ascoltati migliaia di testimoni, e gli investigatori analizzarono decine di migliaia di profili genetici. Il DNA trovato sugli indumenti di Yara portò a Massimo Bossetti, un muratore che si dichiarò e si dichiara tutt’ora innocente. Tuttavia, la prova del DNA fu al centro di controversie riguardo alla sua validità. Il processo contro Bossetti fu seguito con grande attenzione. La difesa sollevò dubbi sulla parzialità del materiale genetico esaminato, ma la giuria emise una sentenza di colpevolezza, condannando Bossetti all’ergastolo. La vicenda di Yara dimostrò quanto sia complessa la ricerca della verità e quanto sia importante esaminare attentamente le prove.

Le zone grigie del caso e lo scopo della docuserie

La serie Netflix Il caso Yara – Oltre ogni ragionevole dubbio ha raccontato questo fatto di cronaca, dando voce a tutti i coinvolti e mettendo in luce le sfide della giustizia.

L’intento di Neri qui è chiaro: vuole mostrare il caso da un altro punto di vista, mettendo al corrente tutta l’Italia delle piste che sono state omesse e/o non reputate opportune divulgare ai fini del caso. Come riporta il medico legale Cristina Cattaneo la docuserie non aprirà nuovamente il processo, ma servirà ad instillarci il seme del dubbio. Dalla linea di narrazione della docuserie emergono tre cose:

Il lavoro dell’accusa: dai comportamenti del pm a quello della polizia, ai filmati costruiti per la stampa, alla superficialità di indagine e analisi forense e allo spreco di denaro che ha portato una sfiducia generale della popolazione di Bembrate e della stessa famiglia di Yara nei confronti della polizia, i cui errori sono emersi tutti in sede processuali a tal punto da far tremare la linea di accusa costruita per il caso;

il ruolo mediatico del  caso: se la polizia ha trattato la stampa come un animale da ammansire, d’altra parte questa non ha di certo aiutato chi seguiva il caso di cronaca a vederci chiaro. La pressione che ne è derivata, ci mostra piuttosto quanto sia pericoloso far diventare un caso mediatico, perché inevitabilmente rallenta le indagini e porta tutti a commettere degli errori e a chi è “da casa” a conoscere solo i fatti veicolati dai media e nient’altro;

la sentenza: che ha condannato Massimo Bossetti all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio potrebbe essere stata pronunciata senza aver fugato ogni ragionevole dubbio, condizione che la giustizia italiana impone sia in caso di colpevolezza che in caso di assoluzione. Non sono stati chiariti i mezzi, il movente e l’opportunità che hanno spinto Bossetti a commettere ciò di cui è stato incriminato, lasciando una zona grigia in cui i dubbi non vengono fugati.

La docuserie Il caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio vi terrà incollati allo schermo e allo stesso tempo vi spezzerà il cuore per l’ennesima volta, lasciandovi esterrefatti davanti a una storia piena di coincidenze che hanno dell’incredibile e ad una giustizia che ha fatto un’enorme fatica ad arrivare a mettere la parola fine.

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Valeria Lanza
Valeria Lanza
Nata sotto il segno del Capricorno con l'intensità di Jared Leto e la profondità di Tolkien, ascendente in Brad Pitt e l'energia travolgente di Churchill, con una Luna che fonde la sensibilità di Virginia Woolf con il fascino di Margot Robbie.

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