Cari lettori e lettrici, Lady Whistledown è tornata con il suo secondo appuntamento di questa stagione. Complice della vostra curiosità è la mia penna, che vi racconta le novità di questi ultimi quattro episodi che completano la terza stagione di Bridgerton.
Dov’eravamo rimasti
La terza stagione di Bridgerton vede Penelope Featherington(Nicola Coughlan) rinunciare alla sua infatuazione per Colin Bridgerton (Luke Newton) dopo le sue parole denigratorie. Decisa a trovare un marito che le conceda libertà per continuare come Lady Whistledown, Penelope è determinata. Colin ritorna con fiducia ma scopre che Penelope sembra aver chiuso con lui. Offresi come mentore per aiutarla a trovare un marito, le lezioni diventano intense e Colin si interroga sui propri sentimenti. La rottura con Eloise (Claudia Jessie) e la sua doppia vita complicano ulteriormente le cose. Se ti sei perso la prima parte, clicca qui.
La magia è svanita?
Cari lettori e lettrici, il finale di questa prima parte di stagione ci ha lasciato con il fiato sospeso, come una danza interrotta sul più bello. Così com’è rimasta a mezz’aria la mano di Colin Bridgerton dopo la sua proposta a Penelope Featherington, anche noi siamo rimasti in trepidante attesa, speranzosi di vedere la coppia più discussa di Mayfair trovare finalmente il suo equilibrio. Come ben sappiamo dai romanzi di Julia Quinn, l’amore trova sempre una via. Anche questa volta, dopo mille peripezie, il pubblico ha potuto tirare un sospiro di sollievo con un lieto fine che, sebbene prevedibile, ha saputo regalarci emozioni intense e colpi di scena inaspettati. Gli episodi cinque e sei hanno gettato le basi per quella che sarebbe dovuta essere una rivelazione sconvolgente: lo svelamento dell’identità di Lady Whistledown. L’episodio cinque, intitolato “Mirror” è stato un vero spartiacque, lasciandoci tutti come Penelope davanti allo specchio, desiderosi di essere travolti dall’amore che Colin finalmente le stava dimostrando. Nel frattempo, un’altra battaglia infuriava nel cuore di Penelope: il dilemma della sincerità verso l’uomo che amava.

Non può esistere il vero amore senza aver abbracciato chi si è veramente.
Infatti, Cressida Cowper, mossa più dalla disperazione che dall’astuzia, scopre la vera identità di Penelope, svelando così il segreto meglio custodito di Mayfair. Come Lady Danbury ha saggiamente osservato, le vulnerabilità possono essere un’arma a doppio taglio, permettendo di allungare il gioco in modi inaspettati. Tuttavia, ciò che doveva essere una bomba ha prodotto solo un leggero fruscio, deludendo le aspettative dei più ferventi appassionati. Chi ha seguito Bridgerton sin dai primi scritti, ricorderà i dialoghi iconici tra Penelope e Colin. Tutto questo non si è visto qui, tra una Penelope remissiva e un Colin senza pantaloni, abbiamo fatto fatica a carpire che si trattasse della stessa storia. Tuttavia, se fino a questo punto abbiamo visto un delicato equilibrio tra la narrazione televisiva e la fedeltà ai libri, negli ultimi due episodi tutto è andato in frantumi. Colin viene ritratto come un inetto invidioso, senza nemmeno il tempo necessario per capire le sue intenzioni e sostenere sua moglie/Lady Whistledown.
Che cosa grande hai realizzato per te stessa
Ma la marginalizzazione di Colin ha permesso ad altri personaggi di emergere, come la madre di Penelope, che ha finalmente avuto il suo momento di gloria a sostegno della sua ultima figlia. Il lieto fine, seppur meno dolce del previsto, non è stato completamente amaro. Avremmo sperato in una conclusione più audace e fuori dagli schemi, ma Shonda Rhimes ha tenuto a bada il suo estro creativo.
Storyline di secondo ordine
Più striminzite e ridotte sono state le storyline di Francesca (Hannah Dodd) e Benedict Bridgerton (Luke Thompson) che rappresentano, da un punto di vista editoriale, le storie più belle tra quelle della famiglia. A Benedict si è dato troppo spazio come libertino, mostrando il suo lato profondo e passionale solo alla fine. Invece Francesca pur di scappare dal caos di casa sua, trova un uomo che la fa stare bene, John Stirling, decidendo di rinunciare a quell’amore irruento, di cui si fa portavoce e rappresentante la madre Violet. Anche se, gli ultimi secondi della puntata mostrano un’entrata in scena pronta a sconvolgere tutto ciò che Francesca ha costruito: Micheala Stirling. I più non ritenevano necessario far entrare una quota queer a discapito di una storia bella, ma poco sviluppata.
Il potere delle donne in Bridgerton 3
Se dobbiamo dare un premio dell’originalità a Shonda e a questa terza stagione, che la distingue dalle precedenti, è la raffigurazione del potere delle donne. Siamo abituate a vedere le donne dell’800, a leggerne e alla loro rappresentazione come donne sottomesse alla volontà degli uomini e senza voce. Tra il vaneggiamento di costumi sociali superficiali e poco veritieri, ecco che emerge una voce, anonima, che raggiunge il successo per essere la prima figura femminile della società di Mayfair dell’epoca ad averne una. In che modo? Conquistandola attraverso l’inchiostro e il suo calamo. A suon di pettegolezzi, Lady Whistledown si è conquistata non solo una voce, ma una fetta di pubblico femminile e maschile che ha rivoluzionato la vita dell’epoca. Amata e temuta si riveste di coraggio e decide di rivelare la propria identità. Qual è il costo? Il potere. Avere una voce significa avere un potere, al quale non è facile rinunciare e anche in questo, bisogna avere coraggio. Penelope mostra il suo coraggio e le sue vulnerabilità, sostenuta e ammirata dalla madre in primis, da Eloise e dalle sorelle.
Capisco solo ora quanto sia una sensazione comune: essere una giovane donna che nessuno ascolta
Questa è l’innovazione della terza stagione, offrendo una prospettiva diversa e meno convenzionale delle storie romantiche dell’epoca.