“Ho sempre pensato che Paolo Villaggio avesse un’intelligenza poetica, dove bisogna andare ben oltre la comicità per arrivare ad apprezzarlo fino in fondo“, così Camilla Semino Favro ci ha parlato di Paolo Villaggio, che ha avuto la possibilità di “conoscere”, attraverso il film “Com’è Umano Lui”, che andrà in onda su Rai 1 il 30 maggio.
Com’è Umano Lui racconta di come Paolo Villaggio, quando ancora si divideva tra il lavoro di impiegato presso la Cosider e quello di attore di teatro in una Genova negli anni ’60, ha inventato quei personaggi entrati a pieno diritto nell’immaginario comune italiano come Fantozzi, Fracchia o Kranz, tratteggiando grazie ad essi uno spaccato d’Italia che ci accompagna ancora oggi.
La regia è di Luca Manfredi. Nel cast Enzo Paci, Camilla Semino Favro, Andrea Filippi, Andrea Benfante, Augusto Zucchi, Emanuela Grimalda.
Maura Albites
Maura Albites è una donna meravigliosa, diventata moglie di Paolo Villaggio, che ha incontrato molto giovane. I due si davano appuntamento sul lungomare di Genova e si sono innamorati subito. Tutti questi particolari li ho scoperti leggendo il libro di Elisabetta Villaggio (Fantozzi dietro le quinte. Oltre la maschera. La vita (vera) di Paolo Villaggio NDR.) e parlando proprio con la signora Maura. Ho avuto la possibilità di incontrarla grazie ad Elisabetta, alla quale ho chiesto tantissime informazioni sulla loro storia, sulla loro vita, non a caso lei ha scritto la sceneggiatura insieme a Luca Manfredi. Abbiamo organizzato questo pranzo dove lei si è mostrata subito curiosa di conoscermi e io, ovviamente, altrettanto. Ho conosciuto una donna intelligente, ironica, tagliente e ho potuto constatare i motivi che l’hanno portata a stare tutta la vita accanto ad un uomo di immensa cultura, un letterato, con una comicità affilata e, appunto, tagliante.

Mi sento anche un po’ Fantozziana, sono cresciuta con la nuvoletta di Fantozzi
Com’è umano… Paolo Villaggio
Io sono genovese, quindi Paolo Villaggio è stato sempre presente nella mia vita. Per la Liguria è come se parlassi di De Andrè, di Lauzi, o di Tenco. Villaggio rappresenta l’ultima grande maschera della commedia italiana, della comicità. Io sono cresciuta con i suoi film che ho visto grazie a mia madre, o gli amici. Mio padre, ad esempio, non l’ha mai amato, perché gli suscitava tristezza, perché Fantozzi, nello specifico è un personaggio doloroso. La sua ironia può far ridere, ma non solo. Mio padre leggeva in lui una malinconia che non gli permetteva di guardarlo. Credo che il primo film di Fantozzi sia uno dei miei film preferiti in assoluto. L’ho sempre trovato un film di intelligenza poetica, dove bisogna andare ben oltre la comicità per arrivare ad apprezzarlo fino in fondo. Mi sento anche un po’ Fantozziana, sono cresciuta con la nuvoletta di Fantozzi (ride ndr). Grazie al film ho avuto la possibilità di conoscere anche la parte privata, incontrando anche parte della sua famiglia. Ho conosciuto personaggi che faceva quando magari ero troppo piccola, come il professor Kranz. Mi sono documentata recuperando anche vecchie trasmissioni.

La “Maura” di Camilla Semino Favro
La mia “Maura” sono stati i miei amici, compagni di classe delle scuole medie o del liceo. Quando ero ragazzina e ho iniziato ad appassionarmi al teatro, principalmente ai musical, ma anche al circo. Ho frequentato una scuola di teatro amatoriale per bambini e poi, insieme ai miei compagni di classe, appunto, abbiamo intrapreso questo percorso artistico, facendoci forza l’un con l’altro. “Se ci piace, dobbiamo farlo”, queste parole mi hanno spinta a crederci davvero, e così è stato anche per loro.
Il futuro
Ho vari progetti teatrali tra fine 2024 e inizio 2025: un riallestimento dello spettacolo “Anatomia di un suicidio” di Alice Birch al Piccolo Teatro di Milano (Regia di Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni, associati nell’ensemble lacasadargilla Ndr). Poi ancora teatro e progetti di cinema e televisioni che si stanno delineando. Quello che posso dire è che uscirà un film, un’opera prima di Valentina De Amicis.