“Parlare della disparità di genere è un dovere sociale“: è questa una delle frasi più ricorrenti di Donatella Finocchiaro, reduce da una tournée nazionale con La Lupa di Giovanni Verga che l’ha vista impegnata nel doppio ruolo di attrice e regista, durante l’intervista rilasciata a PopCornClub.
Di donne nel corso della sua carriera ne ha interpretate tante, l’ultima, una delle più affascinanti, è stata Giuseppina, nella serie targata Disney I leoni di Sicilia: “Finalmente i registi hanno deciso di affidarmi ruoli da cattiva (ride ndr.), Un attore deve saper cambiare ed entrare in personaggi totalmente opposti”.
Donatella Finocchiaro più volte parla della diversità che le sta più a cuore, quella tra uomo e donna, ma anche di educazione sentimentale e di sessualità, argomenti che quest’estate la porteranno a girare un documentario.
L’importanza di un’educazione sentimentale
La condizione femminile ancora oggi non ha raggiunto la parità, non esiste. A livello sociale, lavorativo. Assistiamo a tantissimi femminicidi. Non è una condizione facile. Con quello che posso, voglio parlare della condizione femminile, è un dovere sociale. Questo dà un qualcosa in più alla mia attività di attrice, di regista. E’ un dovere e una responsabilità. L’educazione sentimentale è un altro tema molto importante: insegnare ai ragazzi, da subito che donne e uomini vanno trattati allo stesso modo. Imparare come si approccia ad un rapporto sentimentale, sessuale. Bisogna iniziare dalle famiglie e poi dalle scuole. La società deve farsi carico di quest’educazione. L’idea che ancora oggi ci siano ragazzi che vedono la relazione in maniera sbagliata, tossica, che arrivano a stuprare le proprie donne, o addirittura ad ucciderle, perché non sanno accettare un “NO” è terrificante.
L’idea che un uomo arrivi a compiere gesti estremi perché non sa accettare un “no” è terrificante
Donne alla regia che fanno (ancora) notizia
E’ strano che faccia notizia ma è vero. I registi per la maggior parte sono uomini. Gli attori guadagnano più delle attrici: queste sono statistiche, dati di fatto. Il fatto che ci siano donne che si cimentino dietro la macchina da presa e riescano a regalarci opere meravigliose, come nel caso della Cortellesi e della Ramazzotti, è un grande passo in avanti. Questo fa ancora parlare. Io ricordo quando siamo andate a Venezia con il film Le sorelle Macaluso con la regia di Emma Dante, si fece scalpore perché c’erano addirittura tre registe donne a Venezia. Tutto questo è drammatico. Il cinema è lo specchio della società.
Il cinema è lo specchio della società
I Leoni di Sicilia
Giuseppina è una donna ambiziosa, di potere, nonostante vivesse in un’epoca complicata per le donne. Dietro suo figlio e le sue decisioni c’è il suo zampino. Grazie a lei diventa un uomo di potere, capace di creare un impero, quello dei Florio. Oggi sarebbe una grande imprenditrice. Un bellissimo personaggio. Lei è innamorata di Ignazio, suo cognato. Non ha vissuto il suo amore a pieno ed è legata al potere, ai soldi. Aizzava suo figlio affinché anche lui diventasse un uomo di successo, mettendo in secondo piano l’amore, paradossalmente. Lei è una donna rancorosa, molto arrabbiata per tutto quello che non è riuscita a vivere. I sentimenti e le fragilità sono sempre stati messi da parte. Tutta la sua cattiveria e frustrazione la sfoga contro Miriam Leone, capace di fare ciò che lei non aveva potuto: prendersi l’uomo che voleva.

Il ruolo (finalmente) della cattiva
Adesso comincio a girare un film dove faccio di nuovo la cattiva, finalmente. In Italia si pensa che gli attori sappiano fare solo un determinato ruolo, ma finalmente i registi stanno iniziando ad affidarmi anche ruoli diversi dai soliti. Un attore deve saper cambiare ed entrare in personaggi totalmente opposti. In questa commedia, diretta da Giovanni Calvaruso interpreterò una Parlamentare corrotta, molto cattiva.
A Donatella Finocchiaro va un sentito ringraziamento da parte di tutta la redazione di PopCornClub.