Sofia Coppola, con il suo tocco magico per i personaggi femminili delle sue pellicole, mette in scena la moglie baby di Elvis Presley, “Priscilla” uscito nelle sale italiane il 27 Marzo 2024.
La storia
Priscilla, interpretata da Cailee Spaeny, è un fiore che sta sbocciando, agli esordi della sua adolescenza trascorre una vita annoiata in Germania nella base americana in cui lavora il padre colonnello.
Una sera si presenta l’occasione di partecipare ad una delle feste di Elvis Presley, interpretato dal cupo Jacob Elordi, di stanza in Germania e già famoso all’epoca per Heartbreak hotel.
La protagonista, con la sua purezza da bambina, il viso d’angelo e gli occhioni celesti incanta Presley; tra una carezza timida e sguardi rubati nasce il loro amore.
Dopo due anni per Priscilla si aprono le porte di Graceland: una villa tanto grande a Memphis sarà per lei uno spazio angusto, il cui unico fine è quello di vivere in funzione della star: “quando ti chiamo devi esserci sempre per me piccola”.
Quando ti chiamo devi esserci sempre per me piccola

Il mondo della ragazza si costruisce in relazione a quello di Elvis. Le lunghe attese scandiscono le giornate per il ritorno del vanaglorioso che, tra un set e l’altro, non si perde un biglietto di fan o attrici ora marchiati da un rossetto ora da un numero di telefono. La gelosia inizia inizia a crescere, ma questa viene sedata ogni volta da qualche scenata di Elvis: “Lo vedi piccola? È l’unico modo per farti capire le cose”.
La sposa bambina
La completa idolatrazione di lei verso una personalità complessa di lui, a tratti narcisistica e manipolatrice, porta la narrazione ad un altro livello. Ad ogni fase di crescita della sposa bambina corrisponde l’altezza della cotonatura dei capelli, l’ampiezza dell’eyeliner e il colore blu che ormai cappeggia tutto il suo armadio.
Ora per una ragione ora per un’altra, Elvis si diverte a vestire la sua bambola e lei essere manovrata dal suo Geppetto.
La dinamica tossica del “gigante con la bambina” non diventa mai esplicita, ma contorna tutta la narrazione.
La rinascita di Priscilla
L’anello al dito segna la condanna a morte e allo stesso tempo il momento di rinascita di Priscilla. Ora nel ruolo di madre c’è sempre meno tempo per Elvis e men che meno per lei.
La pettinatura e l’abbigliamento di Cailee Spaeny ad un certo punto cambiano e con loro il suo approccio alla vita.
Un matrimonio che rappresenta una prigione dorata da 6 anni arriva al capolinea. Le strade dei protagonisti si dividono con due consapevolezze diverse e un peso comune.
Il manifesto femminista
L’intento della Coppola è chiaro: porsi sulla scia di Paola Cortellesi e redigere un chiaro manifesto femminista degli anni ’60 Americani. Ci riesce, non facilmente e con qualche sbavatura, più attenta all’evoluzione del personaggio che alla coerenza delle scene; e forse ciò che noi pensiamo essere un punto debole, in realtà rappresenta il punto forte del film perché volontariamente porta lo spettatore a vedere la pellicola su un altro livello e verso la riflessione di cosa si nasconda dietro una carezza.
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