La tanto attesa, quanto ambiziosa, serie TV hard sci-fi “Il problema dei tre corpi” prodotta dagli showrunner di Games of Thrones e Alexander Woo è disponibile dal 21 Marzo su Netflix.
La storia
Tutto inizia in Cina negli anni ’60, quando un’astrofisica promettente Ye Wenjie assiste al linciaggio del padre da parte delle armate rosse cinesi. Questo episodio è di vitale importanza e sarà il leit motiv che farà accrescere dentro la dottoressa una consapevolezza ancora immatura per quei tempi, ma già lungimirante: _l’umanità deve essere salvata._ Sopravvissuta alla Rivoluzione culturale e impiegata in un progetto segreto di ricerca di vita extraterrestre, Ye Wenjie desidera far diventare la Cina il primo paese guida nel settore di telecomunicazioni. Sarà lei infatti a mettersi in contatto per la prima volta con “chi” vive nello spazio.
Siamo nel 2024 e assistiamo ad uno sterminio di casta: tutti i migliori scienziati della Terra sono colpiti da illusioni visive, dettate da un timer, che li portano a suicidarsi o mettere in pausa i loro progetti scientifici.
Un gruppo luminare di cinque fisici guidati dalla dottoressa Ve, soprannominato ” I cinque di Oxford”, viene colpito da vicino dapprima con il suicidio immotivato della loro insegnante e poi dal timer che pende sulla testa di Auggie. Infatti, l’esperta di nanotecnologie si salverà solo se chiuderà il suo laboratorio.
Entriamo in contatto con una terza linea temporale, insita all’interno di un apparente quanto realistico videogame. Gli altri due del quintetto, Jack e Jin vi prendono parte riuscendo a scoprire lo scopo del gioco: risolvere l’impossibile equazione fisica del *problema dei tre corpi* .
Giunti al livello 4 del gioco iniziano a collegarsi i tasselli di queste tre linee temporali. Se non puoi risolvere un’equazione fisica impossibile che distruggerà il popolo, cosa puoi fare? Salvare il popolo.
La soluzione non tarda ad arrivare come neanche le risposte di chi c’è dietro al gioco.
Siamo insetti nell’universo

Una serie magnetica
Il filo rosso del genere sci-fi si collega egregiamente a quello del genere giallo, grazie all’agente investigativo Da Shi e al genio brutale del controspionaggio Thomas (Liam Cunningham).
Il “problema dei tre corpi” è un riadattamento innovativo del primo romanzo della trilogia “Memoria del passato della Terra” di Cixin Liu.
Una serie TV che ben si presta alla visione, strutturata su più livelli e che, pur non avendo nozioni basilari di fisica o scienze, puoi rimanere colpito dallo show dalla prima all’ultima puntata.
Il numero 3
Il numero tre risulta essere metaforico e ricorrente, ora per la fisica, ora per le linee temporali, che si intrecciano senza risultare confusionarie o superficiali. Un’opera di riadattamento copiosa, come questa, non toglie spazio neppure a quei personaggi che potremmo giudicare piccoli, perché anche nel loro breve tempo apportano quel quid alla narrazione.
Emozioni “Terrene”
A fisici così brillanti, analitici e razionali sono controbilanciate emozioni “terrene”, che emergono in tutta la loro debolezza umana: amicizia, rabbia, morte,paura, collaborazione e coscienza.Dinanzi alla presa di consapevolezza di ‘ essere insetti nell’universo’, ecco che nasce la resistenza contro la forza bruta: gli alieni dello spazio.
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