Notice: Function _load_textdomain_just_in_time was called incorrectly. Translation loading for the advanced-access-manager domain was triggered too early. This is usually an indicator for some code in the plugin or theme running too early. Translations should be loaded at the init action or later. Please see Debugging in WordPress for more information. (This message was added in version 6.7.0.) in /web/htdocs/www.popcornclub.net/home/wp-includes/functions.php on line 6121

Notice: La funzione _load_textdomain_just_in_time è stata richiamata in maniera scorretta. Il caricamento della traduzione per il dominio td-cloud-library è stato attivato troppo presto. Di solito è un indicatore di un codice nel plugin o nel tema eseguito troppo presto. Le traduzioni dovrebbero essere caricate all'azione init o in un secondo momento. Leggi Debugging in WordPress per maggiori informazioni. (Questo messaggio è stato aggiunto nella versione 6.7.0.) in /web/htdocs/www.popcornclub.net/home/wp-includes/functions.php on line 6121
Marco D'Amore presenta Caracas, un film sui ritorni in una Napoli che incontra il mondo - Pop Corn Club
sabato, Aprile 19, 2025

Marco D’Amore presenta Caracas, un film sui ritorni in una Napoli che incontra il mondo

Share

Il 26 marzo a Napoli c’è stato il “Caracas day“, dove 1500 persone sono accorse al cinema The Space per la proiezione del nuovo film diretto da Marco D’Amore, alla presenza del cast e di tantissime personalità del mondo dello spettacolo.

Il giorno dopo il cinema è il medesimo, Marco D’Amore entra nella sala 4 con il suo cappello blu e gli occhiali scuri, atteso dai giornalisti che hanno appena visto il suo ultimo lavoro. Il film, distribuito da Vision Distribution è una co-produzione Picomedia, Mad Entertainment, Vision Distribution. Il film è scritto insieme a Francesco Ghiaccio. Nel cast, oltre a Marco D’Amore, Toni Servillo e l’esordiente Lina Camelia Lumbroso.

All’inizio e alla fine del film c’è una frase che rimbomberà chissà per quanto tempo nell’anima degli spettatori “A volte è meglio ignorare che cosa accadrà domani“, una frase che Marco D’Amore definisce un manifesto: “L’emblema del personaggio interpretato da Toni e della sua capacità di spostarsi da sé stesso. Un uomo compiuto, completo, che ha maturato una certa severità rispetto a sé, all’amministrazione del proprio mestiere, che ad un certo punto decide quasi di non programmare più il futuro ma di imbattersi in sorprese che possono essere deludenti, eccitanti. Secondo me è la misura di questo flusso di coscienza onirico, immaginifico in cui il personaggio si abbandona. Magari riuscissi a farlo anch’io (ride ndr.).

“Caracas chi?”

C’erano tutti i presupposti per raccontare una storia desueta, paradossale, ambiziosa e soprattutto vi confesso che io e Francesco Ghiaccio, forse facendo quello che li allievi dovrebbero fare con i maestri e in qualche modo “tradendoli”, abbiamo intuito che nelle pieghe di questa scrittura, profondamente attaccata alla realtà, c’era un grande mistero nascosto, perché ad un certo punto lui mette in discussione la possibilità reale di aver incontrato questo Caracas. Quando torna a Napoli e chiede in giro di questa persona, gli viene risposto ‘Caracas chi?’. Unitamente alla cronaca di questa esistenza e di questo incontro-scontro, ci è sembrato di poter avere un altro capitolo, meraviglioso, sulla vicenda emotiva, intellettuale e sentimentale di questo scrittore in lotta con i suoi personaggi, con i suoi demoni, con i suoi racconti. In questa vicenda c’è una sorta di specchio in cui mi rifletto, seppur deformato, così come sono deformate storie, sentimenti e personaggi.

In questa storia c’è una sorta di specchio in cui mi rifletto, seppur deformato, così come sono deformate storie, sentimenti e personaggi.

Un film di ritorni

Io sono partito dal principio che ha mosso la scrittura di Ermanno Rea. Questo è un film di ritorni, non a caso i Musulmani quando parlano di conversione dicono ‘tornare all’Islam’, perché secondo la loro spiritualità siamo tutti nati Musulmani, anche se ce ne accorgiamo in tarda età. Così ritorna Giordano Fonte dopo tanti a Napoli. Ad un certo punto Caracas ritorna nella vita dello scrittore. Yasmina torna all’improvviso. Ho cercato di restituire lo sguardo di un napoletano che riscopre la città, come per la prima volta. La grande abilità dello scrittore è stata quella di intercettare in questi due macromondi (l’estrema destra e l’Islam Ndr.) due incredibili contenitori in cui far esplodere i sentimenti dei personaggi e il loro fanatismo. Questo di Ermanno Rea è un libro lungimirante, che ha anticipato il presente di 20 anni e cerca di restituire un monito alla collettività.

Day 08

Le differenze con “il vero” Caracas

Non ho mai nutrito una profonda curiosità verso i riferimenti del reale a cui la scrittura si riferiva. Mi sono innamorato di questo romanzo, ne ho evinto la natura della storia e del personaggio, poi ho condotto una mia indagine rispetto all’interpretazione. Mi sono nutrito con quello che ho incontrato e con cui mi sono scontrato facendo questa indagine. Quando interpretavo Ciro Di Marzio spesso mi chiedevano se avessi mai spacciato a Scampia, oggi lo ricordo ridendo, ma non è il mio percorso culturale che mi porta ad immaginare un personaggio. Sicuramente ho sottratto tanto al mio lavoro di attore in questo film, essendo impegnato nella regia. Essendo critico con me stesso, osservando delle cose sento che avrei potuto farle meglio. Mi sono misurato con i due ruoli, recitando accanto ad un gigante come Toni Servillo.

Non è il mio percorso culturale che mi porta ad immaginare un personaggio

Napoli incontra il mondo

Ho fatto i conti con tutta la cinematografia che in questi anni ha amorevolmente abusato di Napoli. Mi sembra giusto osservare il lavoro degli altri e cercare di offrire allo spettatore una prospettiva diversa, proprio per questo lo skyline di Napoli si vede in un riflesso. Non volevo raccontare un luogo geografico, volevo che Napoli diventasse un rumore, una condizione fisica. La città è sempre bagnata, suda. Volevo che Napoli fumasse, che diventasse un calcio nel sedere dei personaggi e che li spingesse negli anfratti della città. La follia della città la denoti dal fatto che a Piazza Mercato da un lato c’è “Forza nuova” e dall’altro una moschea, solo a Napoli possono essere dirimpettaie. Spero che Napoli in questo film risulti un organismo che vive e che sia un luogo emotivo, un umore.



Volevo che Napoli fumasse, che diventasse un calcio nel sedere dei personaggi e che li spingesse negli anfratti della città.

Day 04

Marco D’Amore dirige “il maestro” Toni Servillo


Co-Protagonista insieme a Marco D’Amore c’è Toni Servillo, che il regista conosce da quando aveva diciotto anni e racconta emozionato quanto Servillo sia stato importante per la sua crescita professionale e umana.
“Non ho mai nascosto a Toni che io e Francesco Ghiaccio, che firma con me la sceneggiatura, abbiamo iniziato a scrivere pensando proprio a Toni, lo abbiamo fatto con grande vanità sognando che lui potesse dire di sì. Abbiamo proposto solo a lui la parte di Giordano perché sentivamo che non ci sarebbero potute essere alternative. Devo anche dire che Toni ci ha messo giustamente alle prese con uno sguardo di grandissima consapevolezza e anche di saggezza che ha complicato il percorso della scrittura e questo è stato un grande stimolo creativo. Sul set poi Toni è riuscito a fare una cosa che non so quanti attori del suo livello sarebbero riusciti a fare, e cioè è stato lui a definire i ruoli e ad un certo punto è come se mi avesse detto: ‘dimentichiamoci che io sono Toni e tu sei Marco e ricordati che tu sei il regista e io sono l’attore’. Questo ovviamente ha ancora di più favorito il mio percorso”.

Segui PopCornClub anche su Instagram e Tik Tok

Read more

Ultimi Articoli