Dal 28 febbraio al cinema potrete assistere alla seconda parte di “Dune”, diretto dal pluripremiato regista Denis Villeneuve, secondo capitolo della saga ispirata al celebre romanzo Dune di Frank Herbert. Il filmè distribuito Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures.
Protagonista assoluto, insieme a Zendaya, uno degli attori più talentuosi e camaleontici della nuova generazione: Timothée Chalamet. A lui il compito di compiere il viaggio di Paul Atreides che si unisce a Chani e ai Fremen sul sentiero della vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia. Di fronte alla scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, Paul intraprende una missione per impedire un terribile futuro che solo lui è in grado di prevedere.
“Dune – Parte Due” di Denis Villeneuve continua la storia del film precedente, ma alza la posta in gioco offrendo al pubblico un’esperienza completamente nuova, aumentando la portata e la scala con immagini ancora più sorprendenti e grandi sequenze d’azione, insieme a personaggi nuovi, avventure più ambiziose e una storia d’amore forte e commovente.
Tornare nel mondo di “Dune” era un sogno – dichiara Chalamet – non solo per ritrovare i compagni di cast con cui ho avuto una bellissima esperienza lavorativa la prima volta, ma anche per vedere l’espansione dei loro personaggi, come Chani. Inoltre, per lavorare con attori nuovi e di grande talento, come Austin Butler e Florence Pugh, con cui avevo già avuto l’opportunità di lavorare. E ovviamente vedere Denis dare vita alla sua visione complessiva.
Tornare nel mondo dune è un sogno

Il viaggio di Paul
In questa fase Paul Atreides, è un giovane che non vuole accettare il proprio destino, o fato, che si sta dipingendo davanti a lui: un dovere, una responsabilità di guida che sembra più grande di ciò di cui è capace, e di ciò che vuole fare. Ciò gli richiederà così tanto, che le sue preoccupazioni e il suo desiderio immediato di amare ed essere amato da Chani, saranno oscurate da questa responsabilità. E a causa di quel che è accaduto nel primo film, deve lottare con ciò che implica il diventare un uomo senza un padre o una figura paterna, senza i suoi amici e la sua famiglia, che sono stati annientati dagli Harkonnen. Inoltre, cosa significa – da outsider – essere scelto, dal destino o dalle persone, per comandare.
Se il destino fosse già scritto…
Paul è riluttante. Non è una persona che ha manie di grandezza o brama di potere. Quindi, ho dovuto pensare, cosa significherebbe realmente, se fosse questo il tuo destino? Come ci si potrebbe sentire? Cosa significherebbe stare su un piedistallo e dichiararsi leader, ed avere tutto il diritto di farlo? E cosa comporterebbe tutto questo?
Ho dovuto pensare, cosa significherebbe realmente, se fosse questo il tuo destino? Come ci si potrebbe sentire?
Chalamet ritrova Denis Villeneuve
Per un attore, o almeno per me, il rapporto con il regista è decisamente importante. E Denis è fantastico, un leader, un partner e un amico davvero straordinario. Avevo appena finito di girare “Wonka” quando abbiamo iniziato, e lui mi ha aiutato a ritrovare la mia strada per Paul. In aggiunta, la passione di Denis per il materiale e il fatto di trovarsi negli ambienti che lui e i nostri fantastici team di progettazione hanno creato, mi hanno aiutato, perché potevo attingere da tutto ciò e sentire il peso, la pressione che Paul stava provando.
Gli allenamenti per le scene di combattimento
L’allenamento è iniziato già dal primo giorno. Ho iniziato a imparare le coreografie del combattimento a Los Angeles, mentre Austin credo fosse già a Budapest. Quindi, appena sono arrivato lì, abbiamo iniziato a lavorare insieme sul combattimento. E’ stato un partner concentrato sulla scena e sulla coreografia. Austin è un attore incredibile e un gran lavoratore, molto attento. L’intera sequenza che ne è scaturita è stata semplicemente epica, non c’è altro modo per definirla.
La cavalcata del verme della sabbia
La sequenza del verme della sabbia —scena 62!— è stata girata nel corso di tre mesi. In questo film avevamo un’intera unità dedicata ai vermi della sabbia, diretta dalla nostra produttrice Tanya Lapointe, che era anche la regista della nostra seconda unità, ed era estremamente appassionata del materiale. È un momento cruciale per l’ingresso di Paul nel mondo dei Fremen, sigla la sua accettazione da parte di tutti loro – oltre a Chani e Stilgar, ovviamente – quindi era importantissimo dare il meglio. È stato incredibilmente complesso. Paul che impara a cavalcare il verme della sabbia è come se diventasse maggiorenne. È un rito di passaggio e uno dei motivi principali per cui Paul viene accettato tra i Fremen, perché chi non era un tutt’uno con lo Shai-Hulud – che è la parola Fremen per il verme della sabbia – sarebbe morto in quella situazione estrema. Invece Paul riesce abilmente a cavalcarlo.
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