Dal 14 febbraio sono disponibili su Raiplay tutti gli episodi (12 + 2 aggiuntivi) di Mare Fuori 4, la serie Rai diretta da Ivan Silvestrini, coprodotta da Rai Fiction e Picomedia.
La stagione dei cambiamenti
La quarta stagione mostra un cambiamento importante concernente stile e tematiche. I ghiacciai si sciolgono, come i cuori dei protagonisti. Numerose sono le evoluzioni della “vecchia guardia”: dalla voglia di Carmine di costruire un futuro lontano da Napoli e dalle dinamiche criminali con sua figlia e l’amore della sua vita, a Pino entrato come Terminator nella prima stagione “o’ pazz”, ora a caccia del lavoro dei sogni con maturità ed autocontrollo. Proprio Pino (Art Tem) è il personaggio più riuscito della serie, che ha saputo raccogliere ogni insegnamento, mostrando un cambiamento radicale. Non solo i ragazzi vivono dei cambiamenti: ogni direttrice che lavora in IPM ci entra con il bastone e poi capisce che l’empatia è l’arma vincente.
Il filone dell’amore è onnipresente, sviscerato in ogni sua forma e sfaccettatura: può salvarti o ucciderti. Anche in questa stagione ampio spazio ai flashback, fondamentali per lo scorrere della trama, grazie ai quali, vengono a galla tutti i misteri del clan Ricci.

Evoluzione narrativa
Se da una parte la serie abbraccia in maniera preponderante la narrativa “teen drama”, dall’altra si colora del genere noir, attraverso il quale non vengono più narrate solo le sconfitte e le risalite all’interno del carcere, ma anche, e soprattutto, il futuro: ciò che rappresenta “il mare fuori” da quei cancelli.
Possiamo definire questa stagione un “Uroboro”, un serpente che si mangia la coda. Un cerchio infinito che non ha un inizio né una fine. Inizia con delle domande e ci lascia senza risposte.
Ma non solo, queste 14 puntate potrebbero rappresentare un momento di passaggio carico di suspance, per arrivare alla 5° stagione dove il peso delle scelte non lascerà nessuno indietro, rispondendo a tutte le domande dei personaggi e degli spettatori.