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Enea di Pietro Castellitto racconta il desiderio di sentirsi vivi - Pop Corn Club
sabato, Aprile 19, 2025

Enea di Pietro Castellitto racconta il desiderio di sentirsi vivi

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Il secondo film è sempre il più difficile nella carriera di un regista, e Pietro Castellitto dopo “I predatori” firma la sua seconda regia con “Enea” presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e ora in sala, distribuito da Vision Distribution.

La storia

Enea e l’amico Valentino (Giorgio Quarzo Guarascio), figli della borghesia romana, sono molto legati, spacciano droga, partecipano alla vita mondana della capitale. La famiglia di Enea è formata da un padre psicoanalista (Sergio Castellitto), da una madre giornalista televisiva (Chiara Noschese) e da un fratello (Cesare Castellitto) che a scuola, quando ci va, ha solo problemi. Al protagonista resta l’amore di Eva (Benedetta Porcaroli), ancora di salvezza nei momenti di difficoltà.

Il problema non è la rabbia, ma il rimorso.

L’opera seconda del regista romano è piena di simbolismi, di eccessi formali e tecnici (molto interessante il piano sequenza nella tavola calda, la soggettiva delle feci del gabbiano) che rappresentano gli eccessi della vita dei suoi protagonisti.

Le scelte di regia e fotografia vengono messe in risalto dalle interpretazioni degli attori: Giorgio Quarzo Guarascio (Tutti Fenomeni) alla sua prima convincente esperienza filmica, al più che riuscito ritorno sotto i riflettori di Matteo Branciamore e Benedetta Porcaroli, una moderna Eva, portatrice sana d’amore e di luce all’interno del film.

La voglia di sentirsi vivi

Il film parla di Roma, con gli stilemi di un gangster movie con scene che però si interrompono o iniziano quando invece un convenzionale regista del genere farebbe l’opposto. Una scelta precisa che intende raccontare maggiormente l’aspetto intimo dei personaggi, il loro slancio vitale, la loro voglia di sentirsi vivi, dove il narcotraffico e la Roma criminale fanno da sfondo.

Baci censurati

Enea racconta baci censurati, che non meritano di essere visti dai personaggi che non hanno il coraggio di “resistere”, per questo l’unico bacio “autentico” è quello dei genitori del protagonista che decidono di lottare insieme per il loro amore.

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